lunedì 10 agosto 2009

Cube, casa e bottega...degli orrori


Quando si era deciso di allestire la centrale operativa del Cube Festival in una casetta in Salento per goderci , nei ritagli di tempo del lavoro, un po' di vacanza, non avremmo mai immaginato che fosse l'inizio di un'avventura tragicomica...

Riavvolgiamo il nastro... sabato pomeriggio, dopo la più intelligente delle partenze (l'anas non contrassegnava la data e l'ora della partenza con il bollino nero bensì con un teschio e due tibie incrociate) siamo iunti, dopo "appena" tre ore e mezzo di viaggio a una velocità media inferiore a quella di un Ape 50 Piaggio), abbiamo preso possesso della villa che, stando agli annunci era uno "splendido pentavani con tripli servizi, ampio giardino sul retro e vista panoramica".
I cinque vani c'erano tutti. E anche i servizi. E perfino il giardino.
Peccato che i vani fossero in uno stato di abbandono, i tre servizi fossero diventati improvvisamente due e l'ampio giardino fosse un angolo di savana creativamente adornato con resti di archeologia industriale (insegne di negozi in disuso, pezzi di mobilio in formica, perfino un telaio in metallo simile a quelli utilizzati per le montagne russe).
Peccato che la vista panoramica corrispondesse a un'ampia visuale su una rotatoria.
E peccato che, soprattutto, nella casa non ci fosse acqua potabile e che occorresse attingerla da un poozzo artesiano.
L'ideale per una casa-ufficio destinata a 10 persone.
Così, i nostri eroi sono partiti alla volta di Gallipoli, trovando un bell'appartamento soleggiato, molto ampio e con un'invidiabile vista sul mare.
Tutto perfetto.
Se non fosse che, anche in questo caso, la sfiga fosse acquattata come un guerrigliero nel posto più impensabile... e che la scoperta sia avvenuta nel modo più indesiderabile...
Domenica pomeriggio, appena rientrati dalla spiaggia (ooops...da una serie interminabile di riunioni di lavoro), abbiamo ritrovato la casa allagata.
Vi risparmiamo i dettagli... vi basti sapere che abbiamo trascorso il resto della seconda giornata di trasferta con secchi, strofinacci ed ettolitri di Lysoform.
Il resto della notte è stato funestato dalla più terribile delle sventure: il nostro amato Raffaele credeva di aver dimenticato a casa i suoi meravigliosi occhiali da sole in stile Kanye West con tanto di luci led incorporate.
L'allarme è rientrato quando Raffaele ha ritrovato gli oggetti smarriti nel luogo più impensabile: in un portaocchiali dentro la sua valigia (nella diapositiva, la sua ritrovata felicità dopo la tragedia sfiorata).
Chiuse le consultazioni sul toto-sfigoforo con un nulla di fatto, abbiamo concluso la giornata con abbondanti libagioni di Mojito in giro per Gallipoli (tutti a parte gli anziani del gruppo, rientrati a casa con le loro consorti con l'impegno di contribuire attivamente a risolvere il problema della crescita zero in Italia), ci siamo armati di buona volontà e questa mattina abbiamo allestito finalmente tutto l'ufficio.

Stamattina si lavora alacremente per gli ultimi dettagli logistici e artistici, mentre Daniele Quarto, direttore artistico del festival, ha deciso di deliziare tutti esibendosi in improvvisazioni canore in stile neomelodico.

Nelle prossime ore vi racconteremo tutto del Parco Gondar, degli ultimi giorni di promozione e prevendita (da questi punti di vista, fortunatamente, le cose vanno in tutt'altro verso, con un'ottima risposta del pubblico e dei media) e, speriamo, di qualche momento meno fantozziano di questa esperienza.

Ora torniamo all'opera.

Se non dovessimo sentirci prima, ci vediamo il 13 e il 14 Agosto al Parco Gondar!!!

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